mani e manine

Di Eugène Labiche

Commedia brillante in 2 atti per Adulti e Ragazzi di Eugène Labiche

Durata 1 ora e 40 minuti - 2 Atti


Riduzione drammaturgica, adattamento e Regia: Fabio Tosato

Scene e Costumi: Fabio Tosato

Tecnico di Palcoscenico: Alessandro Viespoli

Fotografie di Scena: Emanuele Bresciani

Grafica: Andrea Cappa


Personaggi ed Interpreti:



SIGNORA COURTIN, commerciante, suocera di Vatinelle - Annamaria Melda

GIORGIO VATINELLE, marito di Amelia  - Fabio Tosato

AMELIA, moglie di Vatinelle - Anna Milia

ANGELICA, figlia minore della Signora Courtin - Ilaria Cadei

GIULIO, spasimante di Angelicana - Alessandro Bonazzoli

CHAVAROT, amico di Vatinelle - Michele Tancredi

SIGNOR FLAMÈCHE, Padre di Giulio - Antonio Righetti

LORIN, cameriere di Vatinelle - Antonio Righetti

RIBADIER, professionista - Michele Tancredi



“Tra moglie e marito non mettere il dito!” …così recita un vecchio detto popolare; perché si sa, le questioni coniugali sanno essere spesso difficili da gestire e non senza qualche turbamento. Ma, se fra una moglie e un marito si insinua non un dito ma una mano, una grossa mano, con tutta la suocera attaccata, ecco che i grattacapi iniziano a farsi sentire!


MANI e MANINE

 “Tra moglie e marito non mettere il dito!” …così recita un vecchio detto popolare; perché lo sappiamo, le questioni coniugali sanno essere spesso difficili da gestire e non senza qualche turbamento. Ma cosa succede, se fra una moglie e un marito si insinua, non un dito, ma addirittura una mano? Una grande, grandissima mano, con tutta la suocera attaccata?!

Ecco trovare la risposta in questa simpatica commedia francese di Eugène Labiche, maestro del genere teatrale del Vaudeville, tanto in voga nell’Ottocento e Novecento. Labiche ci racconta, aggiungendo alla classica contrapposizione fra suocera e genero, una differente visione lavorativa qui rappresentata simbolicamente dall’elemento umano deputato per eccellenza al lavoro: Le Mani! Mani, che sanno essere grandi se appartengono ad una persona dedita al lavoro, come la nostra protagonista, la signora Courtin; oppure Manine, se queste appartengono ad un individuo poco incline a svolgere un impiego, come il benestante Giorgio Vatinelle. 

Questa in sintesi la trama della commedia, rappresentata per la prima volta nel 1859 con il titolo originale “Les petites mains”. L’autore arricchisce questa trama affiancando ai protagonisti altri personaggi in grado di ingarbugliare ulteriormente la diatriba familiare: il signor Chavarot, talmente “amico” del nostro Giorgio Vatinelle, da usare il suo nome per corteggiare una ballerina; peccato che Amelia, moglie di Vatinelle, non gradisca molto questa simpatica trovata. E poi il signor Flamèche, che cercherà di concludere il matrimonio fra suo figlio Giulio e la signorina Angelica, figlia minore della signora Courtin.

Riusciranno i nostri prodi a trovare il giusto equilibrio e a riportare la serenità in famiglia? Ovviamente sì, perché la commedia Vaudeville ha il dovere di farci sorridere e strapparci delle belle risate dimostrandoci, in questo caso, che non sempre è saggio giudicare una persona da quanto lavoro svolge e quindi se ha le mani più o meno grandi, ma che l’importante è avere le mani giuste.

Fabio Tosato

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